Isolare dai rumori esterni
Isolare dai rumori esterni
I “rumori esterni” possono essere generati da traffico stradale, ferroviario, aereo o da altre sorgenti.
Generalmente si tratta quindi di onde sonore che incidono sulla facciata e che possono trasmettersi nell’ambiente abitativo attraverso tutti i componenti che costituiscono la partizione (parete, serramenti, cassonetti delle tapparelle, bocchette di aerazione, ecc.).
La prestazione di isolamento di una partizione esterna può essere valutata con la misura in opera dell’indice di isolamento acustico di facciata normalizzato sul tempo di riverberazione (D2m,nT,w).
In estrema sintesi la misura si esegue attivando una specifica sorgente di rumore in ambiente esterno, a una distanza di almeno 7 m dal centro facciata, e rilevando i livelli di pressione sonora all’esterno (a una distanza di 2 m dalla facciata) e nell’ambiente abitativo, insieme ad altri parametri dell’ambiente. L’isolamento acustico dipende dalla differenza dei due livelli. Pertanto più il valore di D2m,nT,w è alto, migliore è la prestazione di isolamento.
Nota: Alcuni rumori esterni possono trasmettersi nell’ambiente abitativo attraverso percorsi per via solida nelle strutture dell’edificio. Si pensi ad esempio alla trasmissione delle vibrazioni generate da un tram alla struttura portante dell’immobile. Questi aspetti però non vengono presi in considerazione in questo breve articolo.
Esistono dei limiti da rispettare?
In Italia i limiti di legge sono indicati dal DPCM 5-12-1997. Ad esempio per le facciate degli ambienti abitativi residenziali viene richiesto un valore di D2m,nT,w superiore o uguale a 40 dB. Si evidenzia che la prestazione richiesta è indipendente dal livello di rumore effettivamente presente all’esterno dell’edificio.
Al decreto si possono affiancare ulteriori prescrizioni definite nelle legislazione locale (ad es. regolamenti edilizi), o eventuali richieste dei committenti nei capitolati. Per gli appalti pubblici occorre considerare anche le indicazioni del Decreto CAM (Criteri Ambientali Minimi).
I SOCI ANIT possono approfondire questo tema con la Guida Acustica edilizia
Come si misura l’isolamento acustico di facciata?
La norma tecnica più recente che spiega come misurare in opera l’isolamento acustico di facciata è la UNI EN ISO 16283-3
Il documento descrive le caratteristiche della sorgente e della catena di misura, le procedure da seguire per la rilevazione e le tecniche di analisi dei dati. Individua anche come comportarsi in “casi particolari” (ad es. misure in stanze con più facciate o sulle falde dei tetti)
Come si calcola?
I modelli matematici per i calcoli previsionali sono riportati nelle norme tecniche UNI EN ISO 12354-3 e UNI 11175.
Le norme indicano come calcolare la “prestazione fonoisolante media” della facciata, determinata da tutti gli elementi che la compongono, e come considerare eventuali elementi schermanti come parapetti e balconi.
I SOCI ANIT possono eseguire i calcoli previsionali con il software ECHO
Da cosa dipende l’isolamento acustico di facciata?
L’isolamento acustico di una facciata dipende da tutti gli elementi che la costituiscono ma, come sempre accade in acustica edilizia, la prestazione complessiva è determinata principalmente dagli elementi più deboli. Pertanto non ha senso intervenire su un elemento se un altro ha prestazione fonoisolante sensibilmente peggiore.
In molti casi le parti opache hanno prestazioni sensibilmente superiori rispetto a finestre, cassonetti e bocchette di aerazione. Se ci si trova in questa situazione può risultare opportuno:
- Verificare la tenuta delle guarnizioni dei serramenti ed eventualmente sostituirle
- Sostituire i vetri
- Realizzare un “doppio serramento”, posando una seconda finestra in facciata sul lato esterno
- Sostituire i serramenti (e/o cassonetti e bocchette di aerazione se presenti) con altri ad elevata prestazione fonoisolante
Attenzione! Si raccomanda di verificare la corretta posa in opera degli elementi sostituiti. Un ottimo serramento posato male non serve a niente… Alcune indicazioni di posa per l’isolamento acustico delle facciate sono riportate ad esempio nella norma UNI 11296
Nel caso la facciata sia composta dalla sola parte opaca, o nei casi in cui questo elemento sia poco performante (si pensi ad esempio a un ambiente abitativo nel sottotetto, rivestito da un tetto in legno con scarse proprietà fonoisolanti), occorrerà ovviamente verificare anche la prestazione di tali elementi e trovare opportune soluzioni.
In generale la scelta di una specifica soluzione deve essere valutata dal professionista che segue l’intervento e dipende dalle richieste del committente e dal contesto costruttivo. Alcune indicazioni sono riportate nel Manuale Acustica e ristrutturazioni
Infine, negli interventi su edifici esistenti, ove possibile può risultare molto utile eseguire una misurazione fonometrica prima dell’inizio dei lavori, per valutare l’effettiva prestazione pre-opera e l’eventuale presenza di significativi ponti acustici.
Per approfondire
- Scopri i limiti di legge con la Guida Acustica edilizia
- Approfondisci le soluzioni tecnologiche con il Manuale Acustica e ristrutturazioni
- Prova a eseguire un calcolo previsionale con il Software ECHO
- Approfondisci l’argomento con il libro Manuale di acustica edilizia
- Partecipa a un Corso ANIT di acustica edilizia
ANIT RISPONDE è una sezione del sito ANIT dedicata a sintesi e chiarimenti sui temi dell’efficienza energetica e del comfort acustico. I contenuti delle pagine possono subire variazioni a seguito di modifiche nella normativa di riferimento o di segnalazioni dei soci ANIT. Le informazioni sono da ritenersi comunque indicative e, in particolare per gli aspetti legislativi, è sempre necessario riferirsi anche ai documenti ufficiali.